La comunicazione è una necessità di base per gli uomini
In caso di disabilità visiva e uditiva o di sordocecità si è costretti a utilizzare forme e tecniche di comunicazione inconsuete, che comunque fortunatamente sono parecchie. Dato che la comunicazione non dipende solo dal residuo visivo e uditivo della persona con disabilità visiva e uditiva e dalle capacità del suo interlocutore, ma anche dalle condizioni acustiche e visive contingenti (rumori di fondo, illuminazione ecc.), normalmente una persona con disabilità visiva e uditiva o sordocieca sa usare diverse forme e tecniche di comunicazione, che utilizza - a volte anche contemporaneamente - a seconda della situazione.
Uditiva
Una persona con disabilità visiva e uditiva ricorre a queste forme e tecniche di comunicazione se sente ancora bene o abbastanza bene.
Per la lingua dei segni all'interno del campo visivo si sfrutta solo un piccolo spazio attorno al viso. Questa forma di lingua dei segni viene utilizzata se la persona con disabilità visiva e uditiva ha un campo visivo ristretto. Le persone che riescono ancora a leggere dalle labbra, preferiscono che si segni sotto il viso, il che permette loro di vedere anche i movimenti labiali, altre, invece, preferiscono segnare davanti al viso. Lo spazio in cui si segna va adeguato a ogni singolo caso.
Campo visivo normale | Campo visivo ristretto |
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Molte persone sorde sono molto abili a leggere le labbra. Anche le persone con gravi problemi di udito usano la lettura labiale per completare quello che riescono a sentire. Molte informazioni si possono anche acquisire con l'osservazione attenta della mimica facciale. Si tratta quindi di una tecnica utile a molte persone con disabilità uditiva e visiva.
Tuttavia, occorre rispettare alcune regole. La conversazione inizia solo dal momento in cui la persona con disabilità visiva e uditiva guarda la bocca della persona che parla. Quest'ultima deve inoltre posizionarsi in modo tale che il suo viso sia ben illuminato e che l'interlocutore non sia abbagliato (finestra, lampade, sole ecc.). Prima di iniziare a parlare, è consigliabile segnalare l'argomento della conversazione; in questo modo la persona con disabilità visiva e uditiva farà meno fatica a capire.
Evitare di parlare e, nel contempo, di indicare qualcosa. Prima di indicare qualcosa, precisare l'argomento o ciò che si vuole mostrare, e solo allora indicare in che direzione si trova. In questo modo, l'interlocutore sa che cosa cercare con lo sguardo.
Va però detto che, pur rispettando tutte le regole, attraverso la lettura labiale una persona con disabilità visiva e uditiva riesce a capire bene solo il 30% di quanto viene detto, il resto viene intuito grazie a una serie di associazioni.
Può succedere che un interlocutore con disabilità visiva e uditiva non capisca una parola. In questi casi si può compitare la parola nella lingua orale. Di solito le persone con gravi problemi di udito conoscono l'alfabeto telefonico, che a ogni lettera abbina una determinata parola (soprattutto nomi di città).
Visiva
Chi ha una disabilità visiva e uditiva ricorre a queste forme e tecniche di comunicazione se ha un residuo visivo. A seconda della capacità visiva è necessario prestare attenzione a elementi specifici.
Per la lingua dei segni all'interno del campo visivo si sfrutta solo un piccolo spazio attorno al viso. Questa forma di lingua dei segni viene utilizzata se la persona con disabilità visiva e uditiva ha un campo visivo ristretto. Le persone che riescono ancora a leggere dalle labbra, preferiscono che si segni sotto il viso, il che permette loro di vedere anche i movimenti labiali, altre, invece, preferiscono segnare davanti al viso. Lo spazio in cui si segna va adeguato a ogni singolo caso.
Campo visivo normale | Campo visivo ristretto |
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Questo alfabeto è usato dai sordi come supporto alla lingua dei segni (per compitare nomi propri di persone o di località, nuovi concetti). Con l'alfabeto manuale ogni lettera viene rappresentata con le dita della mano. Le persone con un residuo visivo riconoscono visivamente le lettere, mentre chi non riesce a vederle può riconoscerle al tatto.
La lingua orale completata è un sistema di codifica con cui si visualizza la lingua parlata. Grazie ai movimenti labiali, a quelli delle mani e al punto in cui si posizionano le mani accanto al viso, è possibile rendere visibili tutti i suoni, completando così la lettura labiale.
Per utilizzare questa forma di comunicazione occorre disporre di un buon residuo visivo. Tuttavia, chi conosce questa forma di comunicazione può continuare a seguire il movimento delle mani anche se dovesse sviluppare successivamente una ulteriore disabilità visiva; in questo caso sono fondamentali l'illuminazione e la distanza. Eventualmente si può provare a utilizzare una variante tattile della lingua orale completata.
Se una persona ha un residuo uditivo ridotto oppure è sorda, ma ha ancora un residuo visivo, spesso utilizza la lingua dei segni.
La lingua dei segni è una lingua completa a se stante, con una grammatica e una sintassi proprie. Con le mani, la mimica, i movimenti labiali e la posizione del corpo, la lingua dei segni si esplicita in uno spazio specifico ed è percepita con gli occhi.
Quando si comunica il corpo manda sempre dei segnali, consapevolmente o inconsapevolmente. Il linguaggio del corpo fornisce molte informazioni non verbali. Un uso misurato e chiaro del linguaggio del corpo, della mimica e della gestualità può essere molto utile ai fini della comprensione. Va detto che il linguaggio del corpo si presta a molte interpretazioni e varia da una cultura all'altra, pertanto può anche dare adito a malintesi.
Se l'acuità visiva dell'interlocutore lo permette, si può ricorrere alla scrittura in stampatello su carta. Di conseguenza, quando si comunica con una persona con disabilità visiva e uditiva è meglio avere sempre con sé un pennarello. Sarà il vostro interlocutore a dirvi che dimensioni devono avere i caratteri, quale spessore e colore deve avere il pennarello e di che colore deve essere la carta (in alcuni casi la carta bianca abbaglia troppo). Altrimenti si può scrivere sul computer, sul tablet o sullo smartphone: si dovranno impostare le dimensioni e il colore dei caratteri per permettere all'interlocutore di leggere dallo schermo. Alcune persone con disabilità visiva e uditiva riescono a riconoscere le lettere se il loro interlocutore le traccia su una superficie piana usando il loro dito come se fosse una penna.
Per le lettere stampate su carta o inviate per posta elettronica si consiglia di utilizzare un carattere di dimensioni normali, in modo tale che il destinatario le possa rielaborare personalmente a seconda della sua disabilità visiva. Lo stesso vale per le lettere scritte a mano. Anche gli SMS, i messaggi di posta elettronica e i programmi di chat si prestano molto bene se si desidera comunicare con una persona con disabilità visiva e uditiva per iscritto.
Con immagini, fotografie, pittogrammi e simboli a volte è più facile capirsi che ricorrendo a lunghe descrizioni. In Svizzera, i pittogrammi vengono sviluppati in particolare nell'ambito dell'educazione precoce e nelle scuole e strutture residenziali per persone sordocieche dalla nascita. Spesso, oltre ai pittogrammi ufficiali, si rivelano utili anche gli schizzi fatti sul momento.
Tattile
La comunicazione tattile si esplicita eseguendo movimenti specifici con le dita a contatto con la mano dell'interlocutore.
Si tratta di un alfabeto che sostituisce le lettere con punti e trattini tracciati sul palmo della mano. Generalmente, si scrive nella mano sinistra della persona sordocieca. È importante che quest'ultima tenga la propria mano sinistra appoggiata e rilassata sulla mano sinistra della persona che scrive.
Per indicare quando finisce una parola, si tocca una volta leggermente il palmo della mano con le dita unite, mentre quando finisce una frase si tocca due volte il palmo della mano, sempre con le dita unite. Si consiglia di chiedere al proprio interlocutore se desidera questa informazione. Per dire «sì», si dà un colpetto leggero sulla mano, per dire «no» o per correggere la parola appena scritta si sfrega rapidamente da destra a sinistra sul palmo della mano, come se si volesse cancellare qualcosa. È importante adeguare la velocità dei movimenti all'interlocutore, perché l'alfabeto Lorm richiede molta concentrazione.
Per imparare l'alfabeto Lorm, l'UCBC ha sviluppato un'app per le lingue tedesco e francese. L'app è disponibile per i dispositivi Android e gli iPhone e può essere scaricata dal Google Play Store o dall'App Store. L'app permette di imparare a usare l'alfabeto Lorm esercitandosi su una mano raffigurata sullo schermo e segnala se è stato toccato correttamente il punto corrispondente a una determinata lettera. Recentemente nell'app sono state integrate delle brevi sequenze video che illustrano i punti da toccare e i movimenti da fare.
Le lettere dell'alfabeto vengono rappresentate per mezzo di sei punti, impressi con un punteruolo su fogli di carta o sulla cosiddetta riga (o barra) di Braille usando le penne per scrivere sugli apparecchi elettronici. Queste combinazioni di punti possono essere lette al tatto utilizzando le punte delle dita. Con il Braille si possono scrivere tutte le lettere, le cifre e i segni di interpunzione.
La riga Braille per il computer e gli altri apparecchi elettronici ha una matrice di otto punti, che permette di rappresentare le lettere in maiuscolo, altri segni e i segni speciali nonché di orientarsi durante la scrittura. La riga Braille può essere utilizzata anche nella comunicazione diretta: una persona digita su una normale tastiera quanto viene detto e la persona con disabilità visiva o cieca lo legge sulla riga Braille.
Il Braille viene usato anche nella comunicazione diretta. In questo caso si usano l'indice, il medio e l'anulare di entrambe le mani per indicare i sei punti dell'alfabeto Braille.
I due interlocutori si siedono uno di fronte all'altro. La persona che scrive appoggia l'indice, il medio e l'anulare sull'indice, sul medio e sull'anulare del suo interlocutore e scrive come se stesse scrivendo su una tastiera Braille. Per comunicare in questo modo è necessario che i due interlocutori abbiano molta dimestichezza con questa tecnica di comunicazione.
La lingua dei segni, oltre che visivamente, può anche essere percepita con il tatto. A tale scopo, la persona con disabilità visiva e uditiva appoggia le proprie mani sul dorso della mano della persona segnante. Gli elementi visivi, come la mimica o i movimenti labiali, che non vengono più colti attraverso gli occhi, vengono segnati con le mani.
Con la tecnica del tracking, la persona con disabilità uditiva e visiva afferra delicatamente gli avambracci della persona segnante, cosa che le permette di riconoscere meglio i movimenti usati per segnare e nel contempo di orientarsi (posizione delle braccia e della testa della persona segnante). È importante segnare in uno spazio limitato (come nel caso della lingua dei segni eseguita all'interno del campo visivo), adeguarsi alle necessità dell'interlocutore e segnare in modo chiaro e senza fretta.
L'alfabeto manuale tattile permette di riconoscere ogni lettera in base alla posizione della mano e delle dita. La persona che «parla» indica le lettere con una mano. La persona con una grave disabilità visiva o cieca posa la sua mano su quella della persona che «parla» e dalla posizione delle dita riconosce le varie lettere grazie al tatto
Il termine "aptico" deriva dalle parole greche haptós e haptikós, che significano percettibile o afferrabile. La comunicazione aptica è un sistema di segni tattili chiaramente definiti che la persona che «parla» esegue con la mano su determinate parti del corpo - ritenute neutre - della persona che ascolta. Grazie ai segni aptici è possibile trasmettere informazioni di carattere generale o relative alla quotidianità, creare rapporti interpersonali, nonché esprimere stati d'animo ed emozioni. Pur non essendo una vera e propria lingua, la comunicazione aptica può essere utilizzata in aggiunta ad altre forme di comunicazione come l'alfabeto Lorm, la lingua dei segni, la lingua parlata ecc. I segni aptici vengono usati parallelamente o simultaneamente alle altre forme di comunicazione.
Gli insegnanti specializzati in «Lorm e comunicazione aptica» hanno definito i segni aptici per la Svizzera. La seconda edizione ampliata del manuale contiene oltre 80 segni aptici per le più svariate situazioni della vita quotidiana.
I servizi specializzati per la disabilità visiva e uditiva e la sordocecità dell'UCBC organizzano corsi di comunicazione aptica e formano gli utenti interessati.
Molte persone conoscono i segni per dire «sì» o «no» e il segno internazionale per le emergenze.
Il progetto della Svizzera tedesca denominato PORTA è una raccolta di 500 segni (aggiornamento: giugno 2022) adeguati alle capacità e ai bisogni delle persone con disabilità mentale o disabilità (sensoriali) multiple. I segni PORTA si basano sulla lingua orale e sulla lingua dei segni della Svizzera tedesca.
Se una persona con disabilità visiva e uditiva o sordocieca e/o i suoi parenti non hanno accesso alle forme e alle tecniche di comunicazione descritte precedentemente o fanno fatica a impararle, spesso sviluppano insieme una propria strategia di comunicazione e interagiscono tra loro in maniera personalizzata. Inoltre all'interno di una famiglia e/o di un'istituzione può accadere che vengano sviluppati segni o "body signs" individualizzati.
Con le persone che conoscono l'alfabeto scritto, si può usare la scrittura tattile. Usando l'indice, si scrive in stampatello sul palmo della mano della persona sordocieca una lettera (o una cifra) alla volta, usando caratteri normali e piuttosto grandi. In alternativa, si può usare il dito della persona sordocieca per scrivere su una superficie.
Questa forma di comunicazione ha il vantaggio che non è necessario apprendere un alfabeto speciale, ma ha tuttavia lo svantaggio di essere lenta e di richiedere molta concentrazione da parte della persona sordocieca. Di conseguenza viene usata solo raramente.
Per alcune persone con disabilità visiva e uditiva dalla nascita vengono sviluppate forme di comunicazione personalizzate. Ciò vale anche nei casi in cui, oltre alla disabilità sensoriale, vi sono disabilità multiple. In queste situazioni, la comunicazione consiste in una combinazione tra lingua orale, gesti, mimica, segni sul palmo della mano o su altre parti del corpo, eventualmente integrata con simboli tattili, oggetti di riferimento, ausili strutturali, segni individuali, disegni e pittogrammi. I pittogrammi sono simboli grafici o figure in rilievo molto semplificati. Queste forme di comunicazione sono sempre personalizzate o comunque limitate a un'organizzazione o a un gruppo e presuppongono un rapporto molto stretto tra gli interlocutori. In Svizzera, i pittogrammi vengono sviluppati in particolare nell'ambito dell'educazione precoce, oltre che nelle scuole e strutture residenziali per persone sordocieche dalla nascita.
Si può comunicare in molti modi. Una tecnica consiste nel mostrare qualcosa o nel fare qualcosa insieme. In questo modo si riesce a comunicare senza molte parole.